Come era la Domenica del Super Bowl in prigione?
Gianluca Ferrante 30 lug 0

I preparativi per il Super Bowl: un'esperienza unica in prigione

Quando si pensa al Super Bowl, subito vengono in mente palle ovali, pop corn, birra e un'incredibile dose di adrenalina. Ma come vivono questo appuntamento straordinario le persone che si trovano in prigione? Ho avuto la sfortuna, o dovrei dire l'opportunità unica, di saperlo. In un periodo molto buio della mia vita, che ho trascorso dietro le sbarre, ho partecipato alla Domenica del Super Bowl dal lato meno conosciuto del divano.

La settimana pre-Super Bowl: un misto di entusiasmo e tristezza

Sono venuto a scoprire che l'entusiasmo per il Super Bowl inizia a montare con largo anticipo, proprio come accade ovunque. Ogni corridoio, ogni cella si riempie di sussurri e pronostici. E nonostante non ci siano i tradizionali tailgate parties con grigliate all'aperto e bevute sfrenate, la vivacità è palpabile. Lukasz, un polacco robusto con un tatuaggio di un'aquila sulla spalla, ha iniziato a organizzare delle scommesse. Ridevo dicendo a Francesca, mia moglie, che le sbarre non erano abbastanza per fermare la fantasia dei carcerati.

Giocare a "Madden": un bridge tra il dentro e il fuori

Curiosamente, una consuetudine molto popolare nelle carceri durante la settimana del Super Bowl è quella di giocare a "Madden", il famoso videogame della NFL. Kevin, un compagno di cella dal sorriso contagioso, era il campione in carica. Talvolta, soffocavo un sorriso pensando che, se avesse avuto i mezzi giusti, avrebbe potuto competere in un torneo di eSports al di fuori dei confini della prigione.

Il giorno del Super Bowl: sport, commozione e nostalgia

E poi arriva il giorno tanto atteso. Quel maledetto giorno del Super Bowl in prigione, forse più agognato di qualsiasi altro. Agrappandosi alla piccola radio conficcata nel muro, ognuno di noi si sintonizzava nel tentativo di intraprendere quel viaggio attraverso le frequenze, cercando di fuggire indietro alla libertà, anche solo per qualche ora. Alcuni reclusi, però, si ritrovavano tristemente sprofondati nella malinconia. E, purtroppo, capisco perché. Nessun touchdowns, nessun runner in corsa verso la end zone, può sostituire il calore di una famiglia riunita davanti alla TV, le risate dei bambini quando papà esulta per un punt segnato. Lorenzo e Cecilia, i miei bambini, mi mancavano terribilmente in quei momenti.

Lo spuntino del Super Bowl: una parodia del celebre festino

E che sarebbe il Super Bowl senza i ritmi frenetici della cucina e la gioia di un bel piatto di cibo? Per i detenuti, lo spuntino consiste in una sorta di parodia delle celebrazioni del Super Bowl. No, non ci sono hamburger fumanti né ali di pollo croccanti. Si tratta piuttosto di una colata di pasta precotta, di qualche fetta di pane raffermo. Eppure, in quell'ambiente così lontano dall'atmosfera festaiola che invade le case americane, persino un biscotto a forma di football assume un significato speciale, diventa un simbolo di resistenza.

L'inno nazionale: un inno alla libertà

Il momento emozionante per eccellenza, durante il Super Bowl in prigione, arriva con l'inno nazionale. Ascoltare quella melodia commovente, da dietro le sbarre, assume un significato tutto particolare. Diventa un desiderio viscerale di libertà, una nenia triste eppure ricca di speranza. Ogni note, ogni parole, risuonano amplificate nelle celle, nei cuori, nelle menti dei detenuti. E' un'ode alla libertà, alla vita al di fuori delle mura, un canto che accomuna tutti in un'unica, profonda emozione.

Il gioco: un momento di catarsi e unità

Infine, inizia il gioco. E tutto, per un paio d'ore, sembra fermarsi. Le sirene, i lamenti, le paure, sembrano svanire nel nulla, sostituiti dal rombo del pubblico in delirio, dal suono dello schianto dei corpi degli atleti. È una catarsi, un momento di distrazione dalla dura realtà quotidiana. E, in qualche modo, per quei novanta minuti, tutti noi diventiamo una squadra. Giubiliamo per un touchdown, mugugniamo per un fumble, teniamo il fiato per un field goal. Il gioco, in realtà, diventa molto più che una partita di football. È un veicolo di unità, di comprensione, una preziosa boccata d'aria in un ambiente soffocante.

Se volete conoscere cosa significhi il Super Bowl, provate a viverlo in prigione. Vi garantisce, è un'esperienza che cambia la vita. Ma, soprattutto come la Domenica del Super Bowl in prigione mi ha insegnato, è uno spettacolo che ci unisce tutti, indipendentemente da dove ci troviamo o da chi siamo.